Bonifiche Ferraresi, la Banca d'Italia rifiuta la proposta di una cordata di imprenditori italiani -

La Banca d’Italia comunica che in data 21 febbraio, in esito alla procedura di vendita della sua partecipazione di controllo nella società Bonifiche Ferraresi (62,37 per cento del capitale), ha ricevuto un’offerta da parte di una cordata di imprenditori italiani che si è dichiarata disponibile ad acquisire il 52,37 per cento delle azioni della società, pagando un corrispettivo di 35,56 euro per azione, per il 55 per cento in contanti e per la parte rimanente in obbligazioni decennali al tasso fisso del 4 per cento, da ammettere al MOT di Borsa Italiana, emesse da una società veicolo. Gli offerenti hanno escluso qualunque impegno di solidarietà relativamente all’offerta presentata nonché la prestazione di garanzie da parte di terzi.
Le medesime condizioni sarebbero offerte agli azionisti di minoranza nell’ambito dell’OPA che la cordata sarebbe obbligata a lanciare in caso di accettazione dell’offerta da parte della Banca d’Italia.
Questo Istituto, sin dall’inizio della procedura di vendita, ha chiarito l’intenzione di dismettere in blocco l’intera partecipazione e ha, successivamente, precisato che avrebbe considerato progetti di integrazione industriale a condizione che consentissero comunque l’uscita della Banca dalla società in un congruo lasso di tempo.
L’offerta presentata, considerato che non riguarda la cessione in blocco dell’intera
partecipazione, che non si configura come un progetto di integrazione industriale e che prevede modalità di pagamento soggette ad un significativo rischio finanziario, non risponde ai requisiti richiesti.
La Banca d’Italia, quindi, ha ritenuto di non accettare l’offerta pervenuta.
Resta fermo tuttavia l’obiettivo della Banca d’Italia di cedere la partecipazione in Bonifiche Ferraresi se e quando se ne dovessero presentare le condizioni.

La Banca d'Italia comunica che in data 21 febbraio, in esito alla procedura di vendita della sua partecipazione di controllo nella società Bonifiche Ferraresi (62,37 per cento del capitale), ha ricevuto un'offerta da parte di una cordata di imprenditori italiani che si è dichiarata disponibile ad acquisire il 52,37 per cento delle azioni della società, pagando un corrispettivo di 35,56 euro per azione, per il 55 per cento in contanti e per la parte rimanente in obbligazioni decennali al tasso fisso del 4 per cento, da ammettere al MOT di Borsa Italiana, emesse da una società veicolo.

Gli offerenti hanno escluso qualunque impegno di solidarietà relativamente all'offerta presentata nonché la prestazione di garanzie da parte di terzi. Le medesime condizioni sarebbero offerte agli azionisti di minoranza nell'ambito dell'OPA che la cordata sarebbe obbligata a lanciare in caso di accettazione dell'offerta da parte della Banca d'Italia.

Questo Istituto, sin dall'inizio della procedura di vendita, ha chiarito l'intenzione di dismettere in blocco l'intera partecipazione e ha, successivamente, precisato che avrebbe considerato progetti di integrazione industriale a condizione che consentissero comunque l'uscita della Banca dalla società in un congruo lasso di tempo.

L'offerta presentata, considerato che non riguarda la cessione in blocco dell'intera partecipazione, che non si configura come un progetto di integrazione industriale e che prevede modalità di pagamento soggette ad un significativo rischio finanziario, non risponde ai requisiti richiesti.

La Banca d'Italia, quindi, ha ritenuto di non accettare l'offerta pervenuta. Resta fermo tuttavia l'obiettivo della Banca d'Italia di cedere la partecipazione in Bonifiche Ferraresi se e quando se ne dovessero presentare le condizioni.

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La Banca d'Italia comunica che in data 21 febbraio, in esito alla procedura di vendita della sua partecipazione di controllo nella società Bonifiche Ferraresi (62,37 per cento del capitale), ha ricevuto un'offerta da parte di una cordata di imprenditori italiani che si è dichiarata disponibile ad acquisire il 52,37 per cento delle azioni della società, pagando un corrispettivo di 35,56 euro per azione, per il 55 per cento in contanti e per la parte rimanente in obbligazioni decennali al tasso fisso del 4 per cento, da ammettere al MOT di Borsa Italiana, emesse da una società veicolo.

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L'offerta presentata, considerato che non riguarda la cessione in blocco dell'intera partecipazione, che non si configura come un progetto di integrazione industriale e che prevede modalità di pagamento soggette ad un significativo rischio finanziario, non risponde ai requisiti richiesti.

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Gli offerenti hanno escluso qualunque impegno di solidarietà relativamente all'offerta presentata nonché la prestazione di garanzie da parte di terzi. Le medesime condizioni sarebbero offerte agli azionisti di minoranza nell'ambito dell'OPA che la cordata sarebbe obbligata a lanciare in caso di accettazione dell'offerta da parte della Banca d'Italia.

Questo Istituto, sin dall'inizio della procedura di vendita, ha chiarito l'intenzione di dismettere in blocco l'intera partecipazione e ha, successivamente, precisato che avrebbe considerato progetti di integrazione industriale a condizione che consentissero comunque l'uscita della Banca dalla società in un congruo lasso di tempo.

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