ANGELO FRABASILE - A settembre on line il catalogo dell'artista - Milano - Berlino - New York

Qualcuno ha detto che osservando le mie opere singolarmente, interpretandole una ad una, non direbbe mai che appartengono allo stesso artista..
A questa critica costruttiva a mio avviso rispondo dicendo:” diresti ad una persona le parole “ti amo” e “ti odio”, con lo stesso tono di voce, le stesse espressioni del viso e la stessa gestualità? Si , usando lo stesso linguaggio ma con connotazioni verbali e gestuali diversi.  Mi sono chiesto :” perché  con lo stesso stile comunicare al fruitore pensieri, emozioni, concetti e  stati d’animo differenti?  Per fare questo, utilizzo tecniche diverse, che variano a seconda dell’idea,  comunicativa e figurativa che voglio rappresentare, modificate a seconda dello stato d’animo e tematica. I materiali ricercati e utilizzati per ogni singolo lavoro, permettono all’idea di partenza di prendere vita e forma trasformandosi in un’opera unica.
La progettazione è la base e la sperimentazione è la vita delle mie opere, la tecnica e i materiali servono per realizzare ciò che non mi stancherò mai di realizzare.

La trash art, ha dato inizio alla mia attività artistica, in concomitanza con lo scandalo rifiuti in Campania, con ‘Viziati’, nel 2008, tecnica mista di cm 100x150, al concorso rifiuti in cerca d’autore e ’ Mutazione genetica’ nel 2010, tecnica mista su tela di cm 100x 120.  Ho presentato due opere tecnicamente simili, ma ho iniziato a capire  l’importanza di rappresentare le mie idee in oggetti e stili differenti,  realizzando opere uniche.
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I manichini

‘Pray’ del 2011  e ‘Animated-in-animated, artist in crisis in art’  del 2013,  installazioni  appartenenti  ad una serie in corso dal titolo Concetti, in vetrina il manichino normalmente  usato per mostrare abiti al fine di vendita, in questo caso assume il messaggio di pubblicizzare un concetto, dando vita a un opera che pubblicizza se stessa.

La pittura sulla luce

“ Embrione” del 2012 come studio preparatorio fa nascere “Negativoscopio” nel 2012, che inaugura un arte ” trionfale” La vita che sconfigge la morte… La luce sul buio..Non abbandonando però il concetto della pubblicità considerando la somiglianza con le insegne luminose o come nel caso di Negativoscopio  in uso radiologico.. questa tecnica viene eseguita al buio,  preparando il mio supporto luminoso, accendo il circuito  e coloro la luce  che diventa colore. Negativoscopio apre le porte a opere nel 2013,  come “Paesaggio industriale” , “ Forme astratte nella luce 1”, “Forme astratte nella luce 3 ” e “Fluido”.

Un arte  provocatoria e ironica

Viziati come dicevo mi ha aiutato a definire in stili e tecniche diverse la mia arte , apre infatti nel mio percorso un filone provocatorio e ironico alla quale ne seguono: nel 2013 “ Fame and glory” , Iva ,” Esperienza inconscia d’ artista, tutti artisti “,  e nel 2014 a “ I nuovi eroi” , ” Senza titolo”.

La materia

La materia ha un’importanza rilevante nei miei lavori, dà forza alle mie opere, sviluppando un concetto  visibile, senza resterebbe sono un concetto astratto.
La comunicazione, inizia all’interno dell’opera, tra le  diverse materie,  a volte semplicemente collegando fisicamente dei fili come se fossero circuiti elettrici, o con sovrapposizioni , anche se preferisco utilizzare i termini conduzione o contatto (“I.V.A” del 2013,”ERA” del 2014 ).

L’astrattismo

Ho sperimentato l’astrattismo cercando di dare un concetto o almeno una spiegazione, un significato a quelle forme ispirate non al mondo esteriore ma a quello interiore, non l’espressione di un sentimento, ma la ricerca di un equilibrio interiore ed intimo con me stesso, non empatia col mondo ma emapatia con il mio corpo, trovando in alcune immagini fotografate al microscopio il connubio perfetto tra la mia arte e l’astrattismo, tra me stesso come individuo pensante e me stesso come organismo. Opere ingannevoli come i “Non astratti 1 e 2”apparentemente appartengono  all’astrattismo ma in realtà è puro realismo e quindi l’equilibrio. Da quest’ambiguità nasce il titolo alle mie opere: Non astratti.
Dopo la ricerca  dell’equilibrio tra l’anima ed il corpo,  mi affaccio al mondo esteriore con la serie “Colore puro”, nel 2013,  elaborando una tecnica che ho chiamato  “a solvente” dove  il colore puro viene colato direttamente dal barattolo sulla tela, una volta applicato il solvente non si usa nessun tipo di pennello se non per i ritocchi finali, è la tela a muoversi nelle mie mani lasciando una libertà controllata al colore , che scivola sulla tela creando immagini e  forme, è il colore che si muove ed agisce, io gli do solo una leggera spinta nella direzione che desidero. Questa tecnica, unita al precedente studio della pittura sulla luce, ha dato vita a FLUIDO.

Fuga di un’idea

Fuga di un’idea è la prima opera di una serie, che svilupperò con varie scene, la protagonista è un’idea imprigionata per anni, che riesce ad evadere da una prigione portando con se uno zaino, all’interno è custodito un diario..