Esigua disponibilità di spazi abitativi a Berlino: i locatari si riversano sulle periferie

Vola a record storici l'immigrazione nella ricca e forte Germania, soprattutto arrivano persone dal resto dell'Unione europea, schiacciata dalla crisi e dalle politiche di austerità. Il 2013 ha fatto registrare in Germania un boom di immigrati, che con un totale di 400mila arrivi hanno toccato un limite che non si era più registrato negli ultimi venti anni. E questa tendenza persiste anche nel 2014, gli arrivi non si arrestano, in modo particolare nella capitale affacciata sulla Sprea. La popolazione di Berlino cresce: dal 2011 la capitale ha acquisito circa 130.000 persone. Il senato per lo sviluppo urbano prevede che entro il 2030 ci saranno dai 250.000 ai 400.000 abitanti in più.
Tutti questi nuovi cittadini necessitano di un alloggio e la parte centrale della città di Berlino, soprattutto la parte circoscritta dalla linea metropolitana Ring, non dispone di spazi abitativi sufficienti a rispondere all’esorbitante richiesta. Inoltre l’imponente domanda fa si che i prezzi degli affitti si gonfino, spingendo migliaia di cittadini a riversarsi nei quartieri più esterni della città.
Tuttavia tale dislocamento ha anche dei responsi positivi, attraverso tali moti le periferie stanno risorgendo e stanno discostandosi dalla cattiva immagine, finora diffusa, di “sobborghi” o “quartieri disagiati o svantaggiati”. Inoltre grazie ad investimenti statali e di imprese vengono migliorate e talvolta create infrastrutture come negozi, scuole e spazi ricreativi.
Se questa tendenza prosegue sussistono buone chance che le periferie s’impongano sulle zone centrali cittadine e diventino ambiti luoghi di residenza.

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