Guerre Corporative: in ristampa grazie alla Rete

Abbie Cassio è una ragazza normale, come voi, è giovane e affascinante, si diletta con la Rete, tutto ciò che sa del mondo lo apprende dalla tv o dai quotidiani. Poi, una mattina si sveglia e si ritrova coinvolta in qualcosa più grande di lei. Agenti segreti, complotti, assassini. Tutto ciò che finora per lei era rimasto relegato alle pagine di un romanzo di genere è diventato realtà. E ha inizio l’avventura.
“Guerre Corporative” è un romanzo che vi farà provare l’emozione di svegliarvi al mattino e scoprire di essere l’ago della bilancia di un conflitto che determinerà il destino dell’intero sistema mondiale.

“Guerre Corporative” racconta la verità su due livelli. Quella che tutti noi conosciamo, la verità raccontata dalla tv e dai quotidiani – e allora sappiano di un omicidio a Malta, del suicidio di un dirigente di una grossa multinazionale, di un attentato terroristico a Parigi e di un incidente spaziale – e poi c’è quella segreta, che come un gioco enigmistico collega tutti i puntini e svela un’inquietante verità.
Il mondo di “Guerre Corporative” è una lucida metafora per raccontare il mondo attuale. Un mondo dominato da poderose multinazionali i cui interessi si sono autolegittimati grazie al consenso della collettività resa cieca dal consumismo più sfrenato. Un’offerta pubblica di acquisto, un giudizio delle agenzie di rating sono piccoli frammenti di notizia che appaiono in tv tra lo spot dell’auto del momento e quello della bibita energetica più gradita dalla star di moda. Sono flash che colpiscono le sinapsi sovraccariche della popolazione drogata dal benessere e dal consumo. Flash che si accendono e si spengono nella frenesia della vita quotidiana. Il mondo è sempre stato in guerra, e nessuno lo sa.

Non ci sono buoni, non ci sono eroi. La giungla postmoderna è troppo selvaggia perché i buoni sentimenti possano germogliare. Ognuno pensa per sé. In “Guerre Corporative” il cinismo e il nichilismo non sono altro che riflessioni sulla società contemporanea, una società fatta di format, di marketing, di formule sociali prestampate, di gente di successo e di altri giudicati inetti e arrabbiati col mondo, arrabbiati sì, ma resi così tronfi dal consumo da essere incapaci di reagire. Lo stile asciutto, sarcastico e irriverente racconta la storia scena per scena – rapido – e le parole sono usate come videocamere montate sulla testa dei personaggi immergendoci in questo reality tutto d’un fiato.

Hanno detto che l’autore ama mettersi in un vicolo cieco alla fine di ogni pagina, ed è vero. “Guerre Corporative” è un thriller ad alto tasso d’adrenalina.
Se avete amato “Fuga da New York”, se le visioni ciniche di Paul Verhoeven vi hanno fatto impazzire, se adorate la schiettezza senza ipocrisie degli anni ’80, allora “Guerre Corporative” è il romanzo fa per voi.

Dopo il successo della prima tiratura, adesso la nuova ristampa è disponibile in Rete.

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